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Mtchallenge #54 e #MIlluminoDiMeno per gli Strauben con miele di Marrucca in sella ad una bicicletta che viaggia contromano nella vita

Da Lacucinadiqb
Mtchallenge #54 e #MIlluminoDiMeno per gli Strauben con miele di Marrucca in sella ad una bicicletta che viaggia contromano nella vita La bicicletta e l'auto comparvero sulla terra più o meno nello stesso periodo anche se, già a metà del 1200, il monaco francescano Roger Bacon, scriveva: «Arriveremo a costruire macchine capaci di spingere grandi navi a velocità più forti che un'intera schiera di rematori e bisognose soltanto di un pilota che le diriga. Arriveremo a imprimere ai carri incredibili velocità senza l'aiuto di alcun animale. Arriveremo a costruire macchine alate, capaci di sollevarsi nell'aria come gli uccelli ».
A metà dell'ottocento entrambe erano state sdoganate, diventando presenze abituali anche se le prime versioni del velocipede, una ruota enorme e niente pedali, e della prima macchina a vapore, considerata una sorta di treno tascabile, ben poco avevano a che fare con quanto ci viene proposto dal marketing del terzo millennio. Quale fu la molla che spinse gli inventori di due secoli fa a sviluppare un mezzo di trasporto che non aveva bisogno né di cavalli né di rematori? Sicuramente il desiderio di libertà, di raggiungere velocità inimmaginabili, di spostarsi a proprio piacimento.  Senza limiti e senza briglie, padroni dello spazio e del tempo. Per ridurci poi tutti prigionieri volontari in scatole di latta a loro volta prigioniere di spazi intasati da altre scatole di latta, acquistate in quanto titillati nel nostro ego di uomini liberi e senza confini.  Scatole di latta che hanno il potere di aumentare al quadrato l'aggressività degli abitanti-possessori, unico sentimento possibile in un'auto-reclusione, sentimento che diventa stanca rassegnazione, quella che è possibile riscontrare negli sguardi vacui ed opachi degli abitanti delle scatole di latta bloccati dal e nel logorio della vita moderna. Mtchallenge #54 e #MIlluminoDiMeno per gli Strauben con miele di Marrucca in sella ad una bicicletta che viaggia contromano nella vita E com'è lo sguardo di chi va in bicicletta?  Vivo e vivace, allegro, insomma. Almeno in quei momenti in cui pare di volare grazie alla sola forza delle gambe. Così, a mezz'aria, senza toccare il terreno con i piedi, da sentirsi ancora più intrepidi nel momento in cui questi si allontanano dai pedali e le braccia sono lanciate verso il cielo. Liberi, davvero, per quanto le scatole di latta lo impediscano, pericolose ed aggressive quanto le piste ciclabili, rettilinei disegnati da una matita folle, che si perdono improvvisamente nel nulla, nel caos di una rotonda, come a voler veramente sottolineare che improvvisamente, finita la pista, la bici rollerà e volerà, libera. L'auto, che nel secolo scorso inventò il turismo di massa raccontando di uguaglianza e democrazia in realtà, costruita attorno al guidatore, lo limita e lo chiude, impedendo di interagire e comunicare veramente con gli altri, aiutando a costruire quei muri dai quali ci sentiamo protetti. La bicicletta invece costruisce ponti, unisce e fa incontrare. E' un mezzo socialista, forse, anarchico, sicuramente. In quanto non c'è niente di più liberatorio di affrontare una strada contromano, con l'aria che punge il viso, con le mani rese insensibili dal freddo, con il naso che cola e con gli occhi che sorridono e si illuminano anche in mezzo alla nebbia, ricordandoci che alla fine la vita è come la bicicletta e sta in piedi perché va. Mtchallenge #54 e #MIlluminoDiMeno per gli Strauben con miele di Marrucca in sella ad una bicicletta che viaggia contromano nella vita L'ispirazione di questa ricetta semplice mi è stata data qualche giorno fa mentre leggevo di come nel tempo l'evento "Mi illumino di meno", un visionario invito a spegnere le luci ed accendere la vita, è diventato virale, tanto da coinvolgere con lo stesso entusiasmo serie istituzioni ed allegre famiglie. Il tema di quest'anno, la bicicletta e la rivalutazione di questo mezzo povero, accessibile e democratico, mi ha fatto pensare subito anche all'accessibilità di certi cibi, che uniscono davvero, come i dolci delle feste o semplicemente quelli preparati per la merenda. Un dolce tondo, quindi, come la ruota della bicicletta, e che ricordi la spirale, come gli Strauben, a ricordare i cicli continui di vita e morte che contraddistinguono le nostre vite. Quale miele poteva essere più adatto per sviluppare questo dolce così semplice? Sicuramente il miele di Marrucca (Paliurus spina-christidella famiglia delle rhamnacee e che si produce solo nella Maremma Toscana), che sa di pane e di prato e il cui arbusto, dal quale nasce, racconta di quando i suoi rami furono utilizzati per preparare la corona di spine che fu posta sul capo di Cristo.  Corona, e nuovamente una ruota, e Cristo, una nascita, una morte ed una rinascita. Ho deciso quindi di offrire questa frittella tonda e delicata agli amici Eleonora Colagrosso e Michael Meyervincitori dell'ultimo Mtchallenge e che hanno lanciato una dolcissima sfida a colpi di miele, il frutto del lavoro di un essere vivente che vola ed ha il privilegio di vivere grazie al rifiorire eterno della Natura. E non credo che ne avranno a male se offriremo questo dolce anche agli amici di #MIlluminoDiMeno, per raggiungere insieme, in bicicletta, un prato del mondo dove fare merenda.
Mtchallenge #54 e #MIlluminoDiMeno per gli Strauben con miele di Marrucca in sella ad una bicicletta che viaggia contromano nella vita
STRAUBEN CON MIELE DI MARRUCCA
Dosi per 4 persone  Difficoltà: media Preparazione: 20’ più la lievitazione (30') Cottura: 5’ Ingredienti 250 g di farina 00 180 ml di latte intero  50 ml di miele di Marrucca 3 uova bio  1/2 bustina di lievito per dolci 1/2 stecca di vaniglia 20 g di burro salato 1 cucchiaio di grappa, per rendere il composto più croccante
olio di semi di girasole per friggere  zucchero a velo e/o confettura di mirtilli per servire
Preparazione Scaldare il latte con la stecca di vaniglia, sciogliere il miele e far raffreddare o abbattere. In una ciotola setacciare la farina con il lievito, unire il latte, mescolando bene lasciar riposare coperto con un canovaccio per 30’ a temperatura ambiente. Riprendere il composto, unire le uova a temperatura ambiente una alla volta e il burro fuso. Mescolare bene fino ad ottenere una composto liscio e senza grumi. Versarlo in un sac a poche o tasca da pasticcere munito di una punta larga e rotonda e nel frattempo scaldare dell’abbondante olio di semi (per provare la temperatura versare un cucchiaino di composto: deve rimanere a galla e friggere dorando la superficie). Versare il composto direttamente sull’olio formando delle spirali un po’ più piccole del diametro della pentola. Far dorare e girare con un mestolo forato.
Appoggiare gli Strauben sopra un vassoio coperto da carta assorbente, così da far perdere l’unto in eccesso, e servire immediatamente spolverizzando con zucchero a velo e, se si desidera, qualche cucchiaio di confettura di mirtilli.
Mtchallenge #54 e #MIlluminoDiMeno per gli Strauben con miele di Marrucca in sella ad una bicicletta che viaggia contromano nella vita

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